L’empatia è l’ingrediente principale per superare i conflitti.
Quando qualcuno ci aggredisce e magari ci insulta, il nostro istinto è quello di contrattaccare oppure di cercare di disinnescare il conflitto cercando di assecondare il nostro interlocutore.
Entrambe le soluzioni sono inefficaci e non fanno altro che mettere distanza ed inasprire il conflitto.
L’empatia è l’unica strada percorribile in questi casi.
Entrare in una sfera emotiva personale ci consente di entrare in relazione con l’altro e di conseguenza il conflitto diventerà un’occasione di confronto costruttivo.
Avrete notato che quando si parla con qualcuno che non si conosce diventa più difficile provare empatia.
Se la comunicazione avviene telefonicamente la difficoltà aumenta ma può essere sopperita da un buon uso della voce.
Tutto diventa più complicato nella comunicazione virtuale.
Su questo tema vi segnalo un Ted Talk davvero interessante “How I turn negative online comments into positive offline conversations” di Dylan Marron.
Dylan Marron è un attore, scrittore e attivista americano diventato noto per aver creato una serie di video nella quale modificava film famosi con le sole parole usate dalle persone di colore.
A seguito del suo successo, Dylan è stato travolto dall’odio in rete.
Una marea di messaggi con insulti di ogni tipo.
All’inizio Dylan ha cercato di riderci sopra, ma si è accorto che cercare di distaccarsi e sentirsi superiore non lo aiutava.
Allora, ha deciso di percorrere un’altra strada.
Dylan ha iniziato a visitare i profili dei suoi haters. Vedere che dall’altra parte dello schermo c’era una persona lo faceva sentire meglio, ma non abbastanza.
Dylan ha deciso allora di chiamare alcuni di loro facendo una semplice domanda “Perché hai scritto questo?”
Questo approccio ha cambiato il punto di vista di Dylan.
“Prima di iniziare questo progetto, pensavo che il vero modo di cambiare le cose fosse di bloccare i punti di vista opposti attraverso video, commenti e post magnificamente ben scritti, ma ho subito imparato che erano sostenuti dalla gente che era già d’accordo con me.
A volte, la cosa più sovversiva che si possa fare, è proprio quella di parlare con chi sei in disaccordo e non semplicemente a loro.
L’empatia è l’ingrediente fondamentale per far funzionare queste conversazioni, ma può essere una cosa rischiosa entrare in empatia con qualcuno con cui sei molto in disaccordo.
Quindi mi sono auto-imposto un mantra molto utile.
Empatia non vuol dire approvazione.
Creare empatia con qualcuno con cui sei molto in disaccordo non vuol dire subito scendere a compromessi su quello in cui credi e appoggiare le idee altrui.
Significa solo riconoscere l’umanità di qualcuno che è stato abituato a pensare molto diversamente da me.”
…il potere della comunicazione telefonica…