Definire il proprio target di cliente è la base da cui partire per una campagna di telemarketing vincente.
Qualche giorno fa mi ha contattato a casa un’operatrice con accento marcatamente straniero per propormi l’acquisto di vini delle Langhe (per chi non lo sapesse io abito a Torino…).
Presentarsi con accento straniero e chiamare per un’azienda vinicola piemontese vi sembra poco credibile?
Lo script lo era ancor meno.
La spiegazione dell’offerta era intervallata da domande tipo: “conosce il barolo?” “conosce il barbaresco?” e così via elencando una serie di vini tipici delle Langhe.
Ho risposto in modo gentile perché è nel mio stile e perché la malcapitata era molto cortese e evidentemente ignara di quanto fosse ridicola la sua telefonata.
Come si può pensare di chiamare dall’estero, abitanti di Torino, per proporre vini piemontesi e soprattutto pensare di fargli conoscere un prodotto che fa parte della cultura del territorio?
Definire il target è il primo passo prima di pensare ad una qualsiasi attività di marketing.
E poi magari l’azienda vinicola a fine campagna penserà “e ma il teleselling non funziona”…
Per comunicare in modo efficace occorre conoscere il nostro cliente, la nostra nicchia.
Qui stiamo parlando di una piccola realtà che magari ha fatto un test senza investire grandi capitali, ma questo tipo di errore lo fanno anche i grandi.
Vogliamo parlare di Dolce & Gabbana?
Per chi non lo sapesse mercoledì i 2 stilisti avrebbero dovuto tenere una sfilata a Shangai.
L’evento è stato anticipato da una serie di video pubblicati sui social che mostravano una donna cinese elegante davanti a piatti tipici italiani nel tentativo di mangiarli con le bacchette. I video erano accompagnati da una voce maschile che suggeriva alla donna come fare. Non solo, nel video in cui la donna mangiava il cannolo, la voce fuori campo chiedeva se le dimensioni del dolce fossero troppo grandi per i suoi gusti…
I cinesi chiaramente non hanno apprezzato ed hanno iniziato ad attaccare con commenti scandalizzati.
La partecipazione alla sfilata è stata annullata ed è partito un boicottaggio dell’e-commerce del brand.
Come se non bastasse, dal profilo privato di Stefano Gabbana è apparso un commento molto pesante sul popolo cinese.
Per tentare di rimediare, la casa di moda ha detto che il profilo era stato hackerato ma ormai il danno è fatto.
Una campagna di marketing basata su un tipo di ironia molto spinta, anzi offensiva, su un popolo così pieno di sentimento nazionale, significa non aver analizzato minimamente il target a cui ci si stava rivolgendo.
Insomma, anche i grandi ci cascano.